vagabond: November 2005

L'Iran a quattro 4 ore da casa

L’IRAN…a quattro ore da casa.

Ma perché sei andato proprio in Iran?ma sei matto?!

Bel modo di iniziare una conversazione; mi sono già preso del matto?!..forse un po’ lo sono ma non perché sono andato in Iran.

Come? Ti sembra un posto “trendy” in cui passare il ferragosto?!

No ma è economico…a parte gli scherzi i luoghi di cui si tende a diffidare sono quelli che hanno più da offrire. Nella realtà sono andato perché volevo tener fede ad una promessa fatta tempo fa e..per una mia inguaribile curiosità.

Ma che paese è? Si respira aria di fondamentamelismo?

Si è un aria pesante, ti danno la bombola dell’ossigeno insieme al visto consolare..e ti dicono di buttarti col paracadute.

..Niente di tutto questo. L’Iran è un paese come un altro, dove la gente vive, studia e lavora e non ha ne tempo ne voglia di dedicarsi al fondamentalismo.

“L’avversione verso l’occidente” è un lusso che si permette solo chi ha un interesse economico ad averlo, forse parte dell’èlite dirigente. Ma non è con loro che sono andato in giro ad assaggiare kebab e agnello; quindi su questo non saprei dire molto.

Ma con chi sei andato?

In realtà la mia è stata un’ esperienza con un amico e la sua famiglia. Esattamente come può avvenire in altri posti del mondo. Non esattamente come in altri posti del mondo..

Cosa hai fatto effettivamente?
Ho fatto alcuni giri turistici in posti come Persepoli ed in un altro paio di località ma per il resto non ho fatto altro che “dividere e condividere”.. la vita di tutti i giorni. Dalla colazione con pane e formaggio, alla cena con agnello e riso, dalla visita ai parenti, alle cerimonie di matrimonio e non solo.
Ho partecipato in particolare ad un “matrimonio di etnia turca”, organizzato nel bel mezzo della steppa iraniana con tanto di spari all’arrivo della sposa e danze rituali.

Ma non ci sono solo tradizioni però?
No l’iran è uno dei paesi al mondo dove la tecnologia è più accessibile ed i giovani hanno una voglia/bisogno di imparare ammirevoli. L’Iran ha inoltre una consolidata tradizione universitaria che ne fa uno dei paesi più istruiti ma anche più aperti. La voglia di comunicare sta aumentando la velocità di integrazione del paese nel cosiddetto“mondo globale”.

Ma la poesia e la letteratura dei grandi del passato cedono il passo ad una forma di conoscenza più mirata alle scienze moderne?

No questi stessi giovani conservano spesso un legame con questo aspetto della loro storia.

La memoria storica è importante perchè consente di integrare il moderno con il “da dove veniamo”, e offrire quindi un surplus di specificità al “mondo globale”.

Diversamente saremmo solo valvole intercambiabili.

Però prima dicevi che non è stato come in altri posti, in che senso? Allora ti sei sentito in pericolo qualche volta?

Si un grosso pericolo, quello di sposare una iraniana..sto scherzando; no, direi che l’inusualità è dovuta al fatto che..non in tutti i paesi del mondo puoi permetterti di “piombare in casa di una famiglia”, ed essere immediatamente trattato come uno di casa. Specialmente nella nostra “civiltà occidentale”.
Il mettere prima la persona, in questo caso l’ospite ma non necessariamente, è una vecchia abitudine che stiamo disimparando e se fare un viaggio come questo può aiutarci a ricordare come si fa, ben venga.

Questo, a prescindere da quello che ho visto e i costumi che ho sperimentato, ha reso unica la mia esperienza.

Ma le cose che Ti hanno colpito di più?

Cibo..no scherzo. Direi l’insospettata ricchezza culturale anche pre-islamica e la “fame di miglioramemento” di alcuni giovani.

Ma ci sarà pur qualcosa di negativo che hai visto..i burka etc.

In Iran ad alcuni certo danno fastidio le costrizioni su abbigliamento e costumi ma i veri problemi riguardano la libertà di opinione ed espressione e questo è dovuto al fatto che poche persone che sono al potere non necessariamente prendono decisioni giuste per tutti. Ma questa è in parte anche la nostra storia….ciao e grazie, Gio